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La boxe in azienda: allenare la mente, gestire le emozioni, migliorare la performance

La boxe non allena solo il corpo. Allena la mente. Sul ring capisci subito che la vera forza non è nei muscoli, ma nella capacità di restare lucidi mentre tutto intorno si muove veloce. La resilienza nasce proprio lì: nel respiro che controlli, negli occhi che restano concentrati, nella mente che rimane calma anche quando arriva un colpo inatteso. La boxe insegna una lezione semplice e potentissima: la mente deve essere come l’acqua. Adattabile. Fluida. Capace di cambiare forma senza perdere la sua essenza. Se ti irrigidisci, ti rompi. Se resti flessibile, trovi sempre una via per reagire. Perché la boxe è utile nelle aziende Allenare la boxe significa allenare competenze fondamentali anche nel mondo del lavoro: Gestione delle emozioni: riconoscere la paura, trasformare la tensione in energia, non lasciare che la rabbia decida al posto nostro. Regolazione dello stress: usare il respiro come strumento di centratura e stabilità. Chiarezza mentale sotto pressione: scegliere quand...
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vita da manager: che fatica

Vita da manager: che fatica (e perché non possiamo più ignorarlo) Lo sappiamo tutti, anche se spesso facciamo finta di niente: essere manager oggi significa vivere in un equilibrio precario tra risultati da raggiungere, pressioni continue, email notturne, riunioni infinite e un tempo personale che sembra non bastare mai. Una recente indagine su oltre 500 manager svizzeri restituisce un quadro molto chiaro: dormiamo poco facciamo fatica a ricaricare le energie, persino in vacanza partecipiamo a riunioni spesso inefficaci lavoriamo in aziende che raramente celebrano i successi e troppo spesso non siamo davvero formati per fare i coach, ma solo per “fare i capi” La verità è semplice e scomoda: la performance non può essere sostenibile se non lo è la persona. Che cultura aziendale stiamo costruendo? Questa dovrebbe essere la domanda centrale. Stiamo creando una cultura che chiede sempre di più, o una cultura che permette alle persone di: crescere sbagliare respirare impara...

Mai smettere di esplorare: il viaggio come motore di crescita personale e professionale

🌍 Mai smettere di esplorare: il viaggio come motore di crescita personale e professionale Il viaggio è molto più di uno spostamento geografico. È un’esperienza trasformativa, una lente diversa attraverso cui osservare il mondo e, soprattutto, noi stessi. Beppe Severgnini lo definisce “una scuola di vita”: un luogo dove impariamo ciò che nessuna aula può insegnare. Mike Horn, esploratore estremo, ci ricorda invece che è superando i limiti che scopriamo la nostra vera forza. Due visioni diverse, ma unite da un punto comune: viaggiare ci cambia. Perché il viaggio è una forma di apprendimento profondo Ogni volta che lasciamo la nostra routine, il cervello entra in una modalità diversa: più attenta, più curiosa, più ricettiva. Il viaggio ci obbliga a: osservare con occhi nuovi ascoltare senza pregiudizi adattarci a contesti imprevisti uscire dai nostri automatismi ricalibrare le nostre certezze Questa flessibilità mentale diventa una competenza preziosa non solo nella vita, ma a...

Empatia e neuroni a specchio: la scienza della vitalità nelle organizzazioni

Empatia e neuroni a specchio: la scienza della vitalità nelle organizzazioni Nelle aziende si parla spesso di performance, processi, obiettivi. Molto meno, invece, si parla di ciò che rende un ambiente davvero fertile: la qualità delle interazioni umane. Ed è proprio qui che entrano in gioco due elementi chiave della psicologia contemporanea: empatia e neuroni a specchio. Non si tratta di concetti astratti o filosofici. Sono basi neurobiologiche del modo in cui ci connettiamo, collaboriamo e ci contagiamo — nel bene e nel male — all’interno di un team. Empatia: la competenza che cambia il clima aziendale L’empatia non è solo “essere gentili”. È la capacità di riconoscere lo stato emotivo dell’altro, comprenderlo e rispondervi in modo adeguato. In un contesto organizzativo, l’empatia: riduce la conflittualità migliora la comunicazione aumenta la fiducia facilita le decisioni complesse nutre motivazione e senso di appartenenza Un leader empatico non evita i problemi: li vede p...

neuroscienze in azienda

💥 Le neuroscienze non spiegano solo come pensiamo: stanno riscrivendo il modo in cui le aziende comunicano, progettano e negoziano Per decenni abbiamo creduto che le decisioni dei clienti dipendessero dalla logica, dai bisogni dichiarati o — nella migliore delle ipotesi — dalle emozioni. Le neuroscienze hanno cambiato completamente questo paradigma. Oggi sappiamo che ogni scelta, ogni preferenza, ogni “mi piace” o “non mi convince” nasce da processi cerebrali rapidissimi, inconsci e guidati da automatismi evolutivi. E questo sta trasformando radicalmente il mondo del business. 🧠 Neuromarketing: comunicare al cervello, non alla casualità La comunicazione non è più un esercizio creativo basato sull’intuito: è una scienza misurabile. Il neuromarketing permette di capire quali immagini, colori, parole e stimoli generano un’attivazione cerebrale più alta e un coinvolgimento reale. Oggi trovano risposte concrete. Il risultato è una comunicazione che non “spera” di raggiungere il clie...

Lo stile negoziale di Donald Trump

Lo stile negoziale di Donald Trump: cioccante, destabilizzante, plateale Cioccante, destabilizzante, plateale. Così potremmo riassumere lo stile negoziale di Donald Trump, una figura che ha riscritto le regole della comunicazione politica e del business, mescolando provocazione, intuizione e istinto. Non eravamo abituati a un approccio del genere. Trump non segue le logiche tradizionali della diplomazia o della negoziazione istituzionale: il suo obiettivo non è il consenso, ma il risultato economico immediato. Nel suo modo di agire, la priorità non è il benessere collettivo o la sostenibilità nel lungo periodo, bensì la vittoria negoziale nel qui e ora. Il negoziatore come performer Trump trasforma la negoziazione in uno spettacolo pubblico. Ogni trattativa — politica, commerciale o mediatica — diventa una scena in cui il negoziatore deve imporsi come protagonista assoluto. È uno stile sopra le righe, volutamente provocatorio, che punta a spiazzare l’interlocutore e a ribaltare i...

pulizia non è solo ordine

🍂 Novembre è il momento giusto per fare pulizia. Pulizia non è solo ordine: è alleggerire la mente, lasciare andare ciò che pesa, eliminare il surplus che ci ruba energie. È un atto di cura verso sé stessi. In queste settimane ho rivisto progetti, impegni, abitudini. Ho tolto ciò che non serve più e ho tenuto solo ciò che nutre davvero. Risultato: più spazio, più respiro, più lucidità. Pulizia come leva strategica meno progetti, più direzione meno operatività dispersiva, più focus meno rumore, più sviluppo meno “fare tutto”, più scelte chiare La pulizia non è un gesto estetico: è una decisione manageriale, un modo per creare spazio per innovazione, esecuzione e crescita. Come sto facendo pulizia elimino il superfluo scelgo cosa conta nei prossimi due mesi blocco spazio per me e per le vere priorità lascio andare il resto, senza sensi di colpa Meno, ma meglio. E soprattutto: con più serenità e produttività. Sto trasformando questo approccio in un metodo. 👉 Vuoi che lo...